Indicazioni ai docenti sulle verifiche per i DSA
- Admin
- 9 giu 2021
- Tempo di lettura: 2 min

La strutturazione delle prove di verifica e la valutazione sono tra le attività più delicate nella relazione con gli studenti dislessici e sono spesso terreno di contrasti con le famiglie. La normativa prevede che le modalità di verifica e valutazione siano coerenti con le misure didattiche adottate (e riportate nel PDP) e quindi che in sede di verifica siano a disposizione dell’allievo tutti gli strumenti compensativi e le misure dispensative previsti nel PDP, compresi i tempi aggiuntivi. Anche su questa problematica si possono individuare alcuni criteri trasversali imprescindibili. È fondamentale, ed è infatti anche previsto dalla normativa, che le verifiche siano programmate, ma normalmente questo avviene per tutta la classe. Per gli studenti con DSA devono essere programmate anche le interrogazioni, perché lo studio pomeridiano comporta tempi più lunghi di quelli degli altri studenti e la programmazione delle interrogazioni permette un’organizzazione personale e familiare più efficace. Se si sono constatati problemi di memoria può rendersi necessario spezzare una verifica o un’interrogazione in più volte su porzioni parziali di programma. Nelle verifiche e nei test scritti è bene introdurre esercizi diversificati (cloze, scelte multiple, corrispondenze, domande aperte ecc.), perché ciascuno studente, dislessici compresi, ha un proprio stile che può rendergli più congeniali alcuni tipi di esercizi e non altri.
Con gli studenti dislessici è bene fare attenzione alla lunghezza delle risposte nelle scelte multiple, perché item troppo lunghi moltiplicano le difficoltà di lettura e non aiutano. Occorre evitare gli esercizi Vero/Falso, perché a volte richiedono più riletture della frase proposta per una corretta comprensione e, anche in questo caso, rappresentano una complicazione e non un aiuto.
Può essere utile in una verifica inserire item basati su linguaggi visivi e accettare risposte brevi, con integrazioni espresse in modo grafico (schemi, schizzi...). Le verifiche di grammatica sono tra le più ostiche per uno studente con DSA perché comportano la memorizzazione di “etichette” astratte e puramente formali. Può essere utile inserire in intestazione alla verifica l’elenco dei termini metalinguistici di cui si richiede il riconoscimento e/o mettere a disposizione gli strumenti compensativi usati abitualmente (schemi, tabelle ecc.). Utile è anche consentire di sottolineare o evidenziare con colori (o righe diversifi cate) i vari elementi piuttosto che richiedere la verbalizzazione dell’analisi grammaticale o logica. La normativa prevede poi che si consenta il recupero di uno scritto deludente con l’orale.

Dott.ssa Flavia Di Caro
Psicologa Esperta in psicopatologia dell'apprendimento
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